Luigi Pirandello Così è (se vi pare)
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Personaggi
Lamberto Laudisi
La Signora Frola
Il Signor Ponza, suo genero
La Signora Ponza
Il Consigliere Agazzi
La Signora Amalia, sua moglie e sorella di Lamberto Laudisi
Dina, loro figlia
La Signora Sirelli
Il Signor Sirelli
Il Signor Prefetto
Il Commissario Centuri
La Signora Cini
La Signora Nenni
Un cameriere di casa Agazzi
Altri Signori e Signore
In un capoluogo di provincia
Oggi.
Atto primo
Salotto in casa del Consigliere Agazzi. Uscio comune in fondo; usci laterali a destra e a sinistra.
Scena prima
La signora Amalia, Dina, Laudisi
Al levarsi della tela Lamberto Laudisi passeggia concitatamente per il salotto. Svelto, elegante senza ricercatezza, sui quaranta, indossa una giacca viola con risvolti e alamari neri; spirito arguto, s'irrita facilmente; ma poi ride e lascia fare e dire, compiacendosi dello spettacolo della sciocchezza altrui.
LAUDISI Ah, dunque è andato dal Prefetto?
AMALIA (sui quarantacinque, capelli grigi; ostenta una certa importanza, per il posto del marito, ma lasciando intendere che, se stesse in lei, rappresenterebbe la sua parte e si comporterebbe forse altrimenti). Oh Dio, Lamberto, ma si tratta infine di un suo subalterno!
LAUDISI Ma suo subalterno, scusa, alla Prefettura, non a casa!
DINA (diciannove anni; una cert'aria di capir tutto meglio della mamma e anche del babbo, ma attenuata, quest'aria, da una vivace grazia giovanile) È venuto ad allogarci la suocera qua accanto, sullo stesso pianerottolo!
LAUDISI E non era forse padrone? C'era un quartierino sfitto, e l'ha affittato per la suocera. Che ha forse l'obbligo una suocera di venire a ossequiare in casa la moglie e la figliuola d'un superiore di suo genero?
AMALIA Ma no, chi dice obbligo? Siamo andate noi, io e Dina, per le prime da questa signora, e n o n s i a m o s t a t e r i c e v u t e - capisci?
LAUDISI E che cosa è andato a fare adesso tuo marito dal Prefetto? A imporre d'autorità un atto di cortesia?
AMALIA Un atto di giusta riparazione! Perché non si lasciano due signore, così, davanti alla porta.
LAUDISI Soperchierie, soperchierie, prepotenze! O che non è dunque più permesso alla gente di starsene per casa sua?
AMALIA Eh, se tu non vuoi tener conto che l'atto di cortesia volevamo farlo noi per le prime a una forestiera!
DINA Via, zietto, calmati, via.... Come sei terribile! Sarà pure la curiosità.... Ma scusa, non ti sembra naturale?
LAUDISI Naturale, un corno! Non avete nulla da fare!
DINA Ma no, guarda: metti che tu stia qua, scusa, zietto, senza la minima voglia di badare a ciò che fanno gli altri attorno a te. - Bene. - Vengo io. E qua, proprio su questo tavolinetto che ti sta davanti, ti colloco, con la massima serietà.... - anzi no, con la faccia di quel signore lì, patibolare - che so, mettiamo; un pajo di scarpe della cuoca.
LAUDISI Ma che c'entra?
DINA Aspetta... che posso dire? Un ferro da stiro.... che so, il mestolo.... il tuo pennello della barba.... - Posso far colpa a te della curiosità che con tutte queste stramberie son venuta io stessa a suscitarti?
LAUDISICarina! - Hai ingegno tu; ma parli con me, sai? - Tu vieni a posarmi qua sul tavolino le cose più strambe e disparate, appunto per suscitar la mia curiosità; e certo - poiché l'hai fatto apposta - non puoi farmi colpa se ti domando: - «Ma perché, cara, le scarpe della cuoca qui sopra?» - Dovresti ora dimostrarmi che questo signor Ponza - villano e mascalzone, come lo chiama tuo padre - sia venuto ad allogarci, ugualmente apposta, qua accanto, la suocera!
DINA Non l'avrà fatto apposta, va bene! Ma non puoi negare che questo signore è venuto a stabilire in paese, sotto gli occhi di tutti, un cumulo di cose talmente strambe da suscitar la curiosità naturalissima di tutta la gente. - Scusami. - Arriva. - Prende a pigione un quartierino all'ultimo piano di quel casone tetro, là, all'uscita del paese, su gli orti....- L'hai veduto? Dico, di dentro?
LAUDISI Sei forse andata a vederlo, tu?
DINA Sì zietto! Con la mamma. E mica noi sole, sai? Tutti sono andati a vederlo. - C'è un cortile interno, così bujo che pare un incubo, con una ringhiera di ferro in alto in alto, lungo il ballatojo dell'ultimo piano; da cui pendono coi cordini tanti panieri.....
LAUDISI E con questo?
DINA (con meraviglia e indignazione) Ha relegato la moglie lassù!
AMALIA E la suocera qua, accanto a noi!
LAUDISI In un bel quartierino, la suocera, in mezzo alla città!
AMALIA Grazie! E la costringe ad abitar divisa dalla figlia?
LAUDISI Chi ve l'ha detto? E non può esser lei, invece, per avere maggior libertà?
DINA No, no! che, zietto! Si sa che è lui!
AMALIA Ma scusa, si capisce che una figliuola, sposando, lasci la casa della madre e vada a convivere col marito, anche in un'altra città. Ma che una povera madre, non sapendo resistere a viver lontana dalla figliuola, la segua, e nella città dove anche lei è forestiera, sia costretta a viverne divisa, via ammetterai che questo no, non si capisce più facilmente!
LAUDISI Già! Che fantasie da tartarughe! Ci vuol tanto a immaginare che, o per colpa di lei, o per colpa di lui, ci sia tale incompatibilità di carattere, per cui, anche in queste condizioni. . .
DINA (interrompendo, meravigliata) Come, zietto? Tra madre e figlia?
LAUDISI Perché tra madre e figlia?
AMALIA Ma perché tra loro due, no! non sono sempre insieme, lui e lei!
DINA Suocera e genero! È ben questo lo stupore di tutti !
AMALIA Viene qua ogni sera, lui, a tener compagnia alla suocera.
DINA Anche di giorno, viene, una o due volte.
LAUDISI Sospettate forse che facciano all'amore, suocera e genero?
DINA No, roba da ridere! È una povera vecchietta, lei!
AMALIA Ma non le porta mai la figlia! non porta mai con sé, mai, mai, la moglie a vedere la madre.
LAUDISI Sarà malata quella poverina... non potrà uscire di casa...
DINA Ma che! Ci va lei, la madre...
AMALIA Ci va... sì! Per vederla da lontano! Si sa di causa e scienza che a questa povera madre è proibito di salire in casa della figliuola!
DINA Può parlarle solo dal cortile!
AMALIA Dal cortile, capisci!
DINA Alla figliuola che s'affaccia dal ballatojo lassù, come dal cielo! Questa poveretta entra nel cortile; tira il cordino del paniere; suona il campanello lassù; la figliuola s'affaccia, e lei le parla di giù, da quel pozzo, tenendo la testa .... così! Figurati!
Si sente picchiare all'uscio e si presenta il cameriere.
CAMERIERE Permesso, signora?
AMALIA Chi è?
CAMERIERE I signori Sirelli con un'altra signora.
AMALIA Ah, fa' passare,
Il cameriere s'inchina e via.
Scena seconda
I CONIUGI SIRELLI, La SIGNORA CINI, DETTI
AMALIA (alla signora Sirelli) Cara signora!
SIGNORA SIRELLI (grassoccia, rubizza, ancora giovine, piacente, parata con sovraccarica eleganza provinciale, ardente d'irrequieta curiosità, aspra contro il marito ) Mi sono permessa di portarle la mia buona amica, signora Cini, che aveva tanto desiderio di conoscerla.
AMALIA Piacere, signora. - S'accomodino.
Fa le presentazioni
Questa è la mia figliuola Dina. - Mio fratello Lamberto Laudisi
SIRELLI (calvo, sui quaranta, grasso, ma con pretese d'eleganza, salutando) Signora, Signorina.
Stringe la mano a Laudisi.
SIGNORA SIRELLI Ah, signora mia, noi veniamo qua come alla fonte. Siamo due povere assetate di notizie.
AMALIA E notizie di che, signore mie?
SIGNORA SIRELLI Ma di questo benedetto nuovo segretario della Prefettura. Non si parla d'altro in paese, creda, signora mia!
SIGNORA CINI (vecchia goffa, piena di cupida malizia dissimulata con arie d'ingenuità) Una curiosità abbiamo tutte!
AMALIA Ma non ne sappiamo nulla più degli altri, noi, creda, signora!
SIRELLI (alla moglie) Te l'ho detto? Ne sanno quanto me! Ne sanno forse meno di me! - la ragione per cui questa povera madre non può andare a vedere in casa la figliuola, per esempio, la sanno loro, qual è veramente?
AMALIA Ne stavo parlando appunto con mio fratello....
LAUDISI Mi sembrate impazziti tutti quanti!
DINA Perché il genero, dicono, glielo proibisce.
SIGNORA CINI Non basta, signorina!
SIGNORA SIRELLI Non basta ! Fa di più !
SIRELLI Notizia fresca appurata or ora:. - La tiene chiusa a chiave!
AMALIA La suocera?
SIRELLI No, signora: la moglie!
SIGNORA SIRELLI La moglie! la moglie!
SIGNORA CINI A chiave!
DINA Capisci, zietto? Tu che vuoi scusare...
SIRELLI (stupito) Come? Tu vorresti scusare quell'uomo?
LAUDISI Ma non voglio scusare nient'affatto! Dico che la vostra curiosità (chiedo perdono alle signore) è insoffribile, non foss'altro, perché inutile.
SIRELLI Come, scusa?
LAUDISI Inutile! - Inutile, signore mie!
SIGNORA CINI Che si voglia venire a sapere?
LAUDISI Che cosa, scusi? Che possiamo noi realmente sapere degli altri? chi sono... come sono... ciò che fanno... perché lo fanno...
SIGNORA SIRELLI E perché no? Chiedendo notizie, informazioni...
LAUDISI Ma se c'è una che, per questa via, dovrebbe essere a giorno d'ogni cosa; quest'una, scusi, dovrebbe proprio esser lei, signora, con un marito come il suo, così informato sempre di tutto!
SIRELLI (cercando d'interrompere) Scusa, scusa...
SIGNORA SIRELLI Ah no, caro, senti: questa è la verità!
rivolgendosi alla signora Amalia:
La verità, signora mia: con mio marito che dice sempre di saper tutto, io non riesco a sapere mai niente.
SIRELLI Sfido! Non si contenta mai di quello che le dico! Dubita sempre che una cosa non sia come io gliel'ho detta. Sostiene anzi che, come gliel'ho detta io, non può essere. Arriva finanche a supporre di proposito il contrario!
SIGNORA SIRELLI Ma abbi pazienza, se vieni a riferirmi certe cose...
LAUDISI (ride forte) Ah ah ah... Permettete, signora? Rispondo io a suo marito. Come vuoi, caro, che tua moglie si contenti delle cose che tu le dici, se tu - naturalmente - gliele dici come sono per te?
SIGNORA SIRELLI Come assolutamente non possono essere!
LAUDISI Ah, no, signora, perdono: qui ha torto lei! Per suo marito, stia sicura, le cose sono come lui gliele dice.
SIRELLI Ma come sono in realtà! come sono in realtà!
SIGNORA SIRELLI Nient'affatto! Tu t'inganni continuamente!
SIRELLI T'inganni tu, ti prego di credere! Non m'inganno io!
LAUDISI Ma no, signori miei! Non v'ingannate nessuno dei due. Permettete? Ve lo dimostro. - Tutt'e due, qua, vedete me. - Mi vedete, è vero?
SIRELLI Eh sfido!
LAUDISI No no. Vieni qua, vieni qua....
SIRELLI (gli s'appressa, sorridente, come per prestarsi a uno scherzo) Perché?
LAUDISI Vedimi meglio. Toccami. Così, bravo. - Tu sei sicuro di toccarmi come mi vedi, è vero?
SIRELLI Direi....
LAUDISI Non puoi dubitare di te, sfido! - Ora, scusi, venga qua lei, signora.... No no, ecco, vengo io da lei....
Le si fa davanti, si piega su un ginocchio:
Mi vede, è vero? Alzi una manina; mi tocchi.... - Cara manina!
SIRELLI Ohè.... ohè....
LAUDISI Non gli dia retta! -È sicura anche lei di toccarmi come mi vede? Non può dubitare di lei. - Ma per carità, non dica a suo marito, né a mia sorella, né a mia nipote, né alla signora qua, come mi vede, perché tutt'e quattro altrimenti le diranno che lei s'inganna. Mentre lei non s'inganna affatto! Perché io sono realmente come mi vede lei! - Ma ciò no toglie che io sia anche realmente come mi vede suo marito, mia sorella, mia nipote e la signora qua, che anche loro non si ingannano affatto!
SIGNORA SIRELLI E come, dunque, lei cambia dall'uno all'altro?
LAUDISI Ma sicuro che cambio, signora mia! E lei no, forse? Non cambia?
SIGNORA SIRELLI (precipitosamente) Ah no no no no no. Le assicuro che per me io non cambio affatto!
LAUDISI E neanch'io per me, creda! E dico che voi tutti v'ingannate se non mi vedete come mi vedo io! Ma ciò non toglie che non sia una bella presunzione tanto la mia che la sua, cara signora.
SIRELLI Ma che ci ha da vedere tutto questo, scusa?
LAUDISI Come no? Vi vedo così affannati a cercar di sapere chi sono gli altri e le cose come sono, quasi che gli altri e le cose per se stessi fossero così o così....
SIGNORA SIRELLI Ma secondo lei allora non si potrà mai sapere la verità?
SIGNORA CINI Se non dobbiamo più credere neppure a ciò che si vede e si tocca!
LAUDISI Ma sì, ci creda, signora! Perciò le dico: rispetti ciò che vedono e toccano gli altri, anche se sia il contrario!
SIGNORA SIRELLI Oh, senta! io le volto le spalle e non parlo più con lei! Non voglio impazzire!
LAUDISI No, no: basta! Seguitate, seguitate a parlare della Signora Frola e del signor Ponza suo genero - non v'interrompo più.
AMALIA Ah, Dio sia ringraziato! E faresti meglio, caro Lamberto, se te ne andassi di là!
DINA Di là; di là, zietto.... sì, sì....
LAUDISI Perché? No. Mi diverto a sentirvi parlare. Starò zitto, non dubitate. Al più - se permettete - farò qualche risata.
SIGNORA SIRELLI E dire che noi eravamo venute per sapere... - Ma scusi: suo marito, signora, non è un superiore di questo signor Ponza?
AMALIA Altro è l'ufficio, altro la casa, signora.
SIGNORA SIRELLI Capisco, già! - Ma loro non hanno neppure tentato di vedere la suocera qua accanto?
DINA Altro che! Due volte, signora!
SIGNORA CINI Ah dunque.... dunque loro le hanno parlato?
AMALIA Non siamo state ricevute, signora mia!
SIRELLI, SIGNORA SIRELLI, SIGNORA CINI Oh! oh! - Come! - Come mai!
DINA Anche questa mattina...
AMALIA La prima volta restammo più d'un quarto d'ora dietro la porta. Nessuno venne ad aprirci, e non si poté neppure lasciare un biglietto di visita.... Siamo tornate oggi...
DINA (Con un gesto colle mani che esprime spavento) È venuto ad aprirci lui!
SIGNORA SIRELLI È la faccia.... già! La faccia di quest'uomo che sconcerta tutto il paese! E poi, così, vestito di nero... Sono tutti e tre vestiti di nero, anche la signora, è vero? la figlia?
SIRELLI (con fastidio) Ma se la figlia non l'ha mai veduta nessuno! Te l'ho detto mille volte! sarà vestita di nero anche lei... - Sono d'un paesello della Marsica - lo sanno questo?
AMALIA Sì; distrutto, pare, totalmente....
SIRELLI Di pianta, raso al suolo, dal terremoto.
DINA Hanno perduto tutti i parenti, si dice....
SIGNORA CINI (con ansia di riattaccare il discorso interrotto) Bene; dunque dunque... - ha aperto lui?
AMALIA Appena me lo sono veduto davanti, con quella faccia, non mi son più trovata in gola la voce per dirgli che venivamo per una visita alla suocera. Niente, sa? neanche un ringraziamento.
DINA No, per questo, fece un inchino....
AMALIA Ma appena ..... così col capo.
DINA Gli occhi, piuttosto, devi dire! Quelli sono gli occhi d'una belva, non d'un uomo.
SIGNORA CINI E allora? Che ha detto allora?
DINA Tutto imbarazzato....
AMALIA - tutto arruffato, ci ha detto che la suocera era indisposta... che ci ringraziava dell'attenzione... e rimase lì su la soglia, in attesa che ci ritirassimo....
DINA Che mortificazione!
SIRELLI Un vero sgarbo! Ma può esser sicura che è lui, sa? Forse terrà sotto chiave anche la suocera!
SIGNORA SIRELLI Ci vuol coraggio! Con una signora, moglie d'un suo superiore!
AMALIA Ah, ma mio marito, sa, l'ha presa come una grave mancanza di riguardo ed è andato a rinzelarsene fortemente col Prefetto, pretendendo una riparazione.
DINA Oh, giusto, eccolo qua, il babbo!
Scena terza
II CONSIGLIERE AGAZZI, DETTI, CAMERIERE.
AGAZZI (cinquant'anni, rosso di pelo, arruffato, con barba, occhiali d'oro, autoritario e dispettoso) Oh, caro Sirelli....
S'appressa al canapè, s'inchina a stringe la
mano alla signora Sirelli.
Signora....
AMALIA (presentandolo alla signora Cini) Mio marito - la Signora Cini.
AGAZZI (s'inchina, stringe la mano) Lietissimo....
Poi, rivolgendosi alla moglie e alla figlia:
Vi avverto che sarà qui a momenti la Signora Frola.
SIGNORA SIRELLI (battendo le mani, esultante) Ah, verrà? verrà qui?
SIRELLI (ad Agazzi, stringendogli la mano, compreso d'ammirazione) Bravo, caro! Hai fatto bene a importi!
AGAZZI Ma per forza, scusate! Potevo tollerare che fosse fatto uno sgarbo così patente alla mia casa?
SIRELLI Ma sì! Dicevamo questo appunto!
SIGNORA SIRELLI E sarebbe stato bene cogliere quest'occasione....
AGAZZI (prevenendo) Per far notare al Prefetto tutto ciò che si dice in paese sul riguardo di questo signore? Eh, non dubiti: l'ho fatto!
SIRELLI Ah, bene! bene!
SIGNORA CINI Cose inesplicabili! veramente inconcepibili!
AMALIA Selvagge addirittura! Ma sai che le tiene chiuse a chiave tutt'e due!
DINA No, mamma - per la suocera ancora non si sa!
SIGNORA SIRELLI Ma la moglie, è certo!
SIRELLI E il Prefetto?
AGAZZI Sì... Eh... ne è rimasto molto... molto impressionato...
SIRELLI Ah, meno male!
AGAZZI Erano arrivate anche a lui delle voci.... Vede anche lui adesso l'opportunità di chiarire questo mistero, di venire a sapere la verità....
LAUDISI (ride forte) Ah! ah! ah! ah!
AMALIA Non ci manca proprio, adesso, che la tua risata.
AGAZZI E perché ride?
SIGNORA SIRELLI Ma perché dice che non è possibile scoprire la verità!
Scena quarta
CAMERIERE, DETTI poi la SIGNORA FROLA
CAMERIERE (presentandosi sulla soglia dell'uscio e annunziando) Permesso? La Signora Frola.
SIRELLI Oh! Eccola qua.
AGAZZI Vedremo adesso se non è possibile!
SIGNORA SIRELLI Benissimo! Ah, sono proprio contenta!
AMALIA (alzandosi) La facciamo passare?
AGAZZI No, ti prego, siedi. Aspetta che entri.
Al cameriere
Fa' passare
Il cameriere, via. Entra poco dopo la Signora Frola e tutti si alzano. La Signora Frola è una vecchina linda, modesta, affabilissima, con una grande tristezza negli occhi, ma costantemente smorzata dolce sorriso sulle labbra. La signora Amalia si fa avanti e le porge la mano.
AMALIA Favorisca, signora
Tenendola per mano, fa le presentazioni:
La Signora Sirelli, mia buona amica. - La signora Cini. - Mio marito. - Il signor Sirelli - La mia figliuola - Mio fratello Lamberto Laudisi. - S'accomodi, signora.
SIGNORA FROLA Sono dolente e chiedo scusa d'aver mancato fino ad oggi al mio dovere. - Lei, signora, con tanta degnazione mi ha onorata d'una visita, quando toccava a me di venire per la prima.
AMALIA Tra vicine, signora, non si sta attente a chi tocchi prima. Tanto più che lei, stando qui, sola, forestiera, chi sa, poteva aver bisogno...
SIGNORA FROLA Grazie, grazie... troppo buona...
SIGNORA SIRELLI La signora è sola in paese?
SIGNORA FROLA No, ho una figlia maritata: venuta anche lei che è poco qui.
SIRELLI Il genero della signora è il nuovo segretario della Prefettura - il signor Ponza, è vero?
SIGNORA FROLA Appunto, sì. E il signor Consigliere vorrà scusarmi, spero, e scusare anche mio genero....
AGAZZI Per dirle la verità, signora, io mi sono avuto un po' a male -
SIGNORA FROLA (interrompendo) Ha ragione, ha ragione! Ma lei deve scusarlo! Siamo ancora tutti così scombussolati, creda, dalla nostra disgrazia.
AMALIA Ah, già.... loro ebbero quel gran disastro....
SIGNORA SIRELLI Hanno perduto parenti?
SIGNORA FROLA Oh, tutti... - Tutti, signora mia. Del nostro paesello non è rimasto niente, altro che mucchio di rovine....
SIRELLI Già.... s'è saputo.....
SIGNORA FROLA Io non avevo più che una sorella, con una figliuola anche lei, ma nubile. Per il mio povero genero la sciagura fu assai più grave. La madre, due fratelli, una sorella, e poi cognato, cognate, due nipotini.
SIRELLI Un'ecatombe!...
SIGNORA FROLA E sono sciagure per tutta la vita! Si resta come stordite!...
AMALIA Oh certo !
SIGNORA SIRELLI Da un momento all'altro.... C'è da impazzire!
SIGNORA FROLA Non si pensa più a nulla. Si manca senza volerlo, signor Consigliere.
AGAZZI Oh basta - prego, signora....
AMALIA Anche in considerazione di questa sciagura, io e la mia figliuola eravamo venute per le prime.
SIGNORA SIRELLI (friggendo) Già.... sapendo così sola la signora! - Benché.... - mi perdoni, signora, se oso domandarle come va che, avendo qua la figliuola, dopo una sciagura come questa, che... mi sembra... dovrebbe far nascere nei superstiti il bisogno di star tutti uniti -
SIGNORA FROLA Io me ne stia così sola, è vero?
SIRELLI Già, ecco, pare strano, per essere sinceri.
SIGNORA FROLA Eh, lo capisco... Ma... sa, io son d'avviso che, quando un figliuolo o una figliuola sposano, si debbano lasciare in libertà....
LAUDISI Benissimo! Giustissimo! A farsi la loro vita, che dev'essere per forza un'altra, nelle nuove relazioni con la moglie o col marito.
SIGNORA SIRELLI Ma non fino al punto, scusi Laudisi, da escludere dalla propria vita quella della madre!
LAUDISI Che c'entra escludere? Qui si tratta - se ho inteso bene - della madre che comprende che la figliuola non può e non deve rimanere legata a lei come prima, avendo ora un'altra vita per sé.
SIGNORA FROLA (con viva riconoscenza) Ecco, sì .... sì, grazie! È proprio così, signore!
SIGNORA CINI Ma la sua figliuola, certamente, m'immagino, verrà, verrà qui spesso a tenerle compagnia.
SIGNORA FROLA (tra le spine) Già...sì...ci vediamo, certo...
SIRELLI (subito) Non esce mai di casa, però, la sua figliuola! Almeno, nessuno l'ha mai veduta!
SIGNORA CINI Avrà forse dei piccini, a cui badare....
SIGNORA FROLA (subito) No, nessun figliuolo, ancora. E forse, ormai, non ne avrà più. Sono già sette anni che è sposata. Ha da fare, in casa, certo....- Ma non è per questo... Noi sa? - noi donne - siamo abituate, nei piccoli paesi, a star sempre in casa.
AGAZZI Anche quando c'è la mamma da andare a vedere? la mamma che non sta più con noi?
AMALIA Ma la signora andrà lei a vedere la figliuola!
SIGNORA FROLA (subito).Ah, certo! Come no? Una o due volte al giorno ci vado....
SIRELLI E sale, una, due volte al giorno, tutte quelle scale, fino all'ultimo piano di quel casone?
SIGNORA FROLA (smorendo, tentando ancora di volgere in riso il supplizio di quest'interrogatorio) Eh.... no.... non salgo, veramente.... Ha ragione, signore: sarebbero troppe per me.... Non salgo.... La mia figliuola s'affaccia dalla parte del cortile e... e ci vediamo, ci parliamo....
SIGNORA SIRELLI Cosi soltanto? Oh! Non la vede mai da vicino?
DINA Io figlia, non pretenderei che mia madre salisse per me ogni giorno novanta, cento scalini; ma non potrei resistere, non potrei contentarmi di vederla, di parlarle così, da lontano, dall'alto, senza abbracciarla, senza sentirmela vicina....
SIGNORA FROLA (vivamente turbata, imbarazzata) Ha ragione.... Eh sì.... ecco.... bisogna che io dica.... Non vorrei che loro pensassero della mia figliuola ciò che non è; che abbia per me poco affetto, poca considerazione.... E anche di me che sono la mamma... Novanta, cento scalini non possono essere impedimento a una madre, sia pur vecchia e stanca, quando si tratti di stringersi al cuore la propria figliuola?
SIGNORA SIRELLI (trionfante) Ah, ecco! Lo dicevamo noi, signora! Ci dev'essere una ragione!
AMALIA (con intenzione) C'è, vedi, Lamberto? c'è una ragione!
SIRELLI (pronto) Suo genero, eh?
SIGNORA FROLA Oh, ma per carità, non pensino male di lui! È un così bravo giovine! Buono, buono... Lor signori non possono immaginarsi quanto sia buono! Che affetto tenero e delicato, pieno di premure, abbia per me! E non dico l'amore e le cure che ha per la mia figliuola. Ah, credano, che non avrei potuto desiderare per lei un marito migliore!
SIGNORA SIRELLI Ma... allora?...
SIGNORA CINI Non sarà lui, allora, la ragione!
AGAZZI Ma certo! Non mi sembra almeno possibile ch'egli proibisca alla moglie di andare a trovar la madre, o alla madre di salire in casa per stare un po' insieme con la figliuola!
SIGNORA FROLA Proibire, no! Chi ha detto proibire? Siamo noi, signor Consigliere, io e mia figlia che ce ne asteniamo, spontaneamente, creda, per un riguardo a lui.
AGAZZI E come, scusi, di che potrebbe offendersi lui? Non vedo....
SIGNORA FROLA Non offendersi, signor Consigliere.... È un sentimento... - un sentimento, signore mie, difficile forse a intendere..... Quando si sia inteso, però, non più difficile - credano - a compatire, quantunque importi senza dubbio un sacrifizio non lieve, tanto a me, quanto alla mia figliuola....
AGAZZI Riconoscerà almeno che è strano, signora....
SIRELLI Già.... e tale da suscitare e da legittimare la curiosità.
AGAZZI Ma anche, diciamo, qualche sospetto....
SIGNORA FROLA Contro di lui? No, per carità, non dica! Che sospetto, signor Consigliere?
AGAZZI Nessuno! Non si turbi.... Dico che si potrebbe sospettare....
SIGNORA FROLA No, no! E di che? Se il nostro accordo è perfetto! Siamo contente, contentissime, tanto io, quanto la mia figliuola.
SIGNORA SIRELLI Ma è gelosia forse?
SIGNORA FROLA Per la madre? Gelosia? Non credo che si possa chiamare così.... benché, non saprei, veramente.... Ecco: egli vuole tutto, tutto per sé, assolutamente, il cuore della moglie, fino al punto che anche l'amore che la mia figliuola deve avere per la sua mamma (e l'ammette, come no? altro!) ma vuole che mi arrivi attraverso lui, per mezzo di lui, ecco!
AGAZZI Oh! Ma scusi! Mi sembra una crudeltà bella e buona, codesta!
SIGNORA FROLA No, no.... non crudeltà.... non dica crudeltà, signor Consigliere! È un'altra cosa, creda! Non riesco a esprimermi... - Natura, ecco.... ma no... forse, una specie di malattia, come dire? È una pienezza di amore - chiusa - ecco! una totalità esclusiva d'amore, nella quale la moglie deve vivere, senza mai uscirne, e nella quale nessun altro deve entrare!
DINA Neppure la madre?
SIRELLI Un bell'egoismo, direi!
SIGNORA FROLA Forse. Ma un egoismo che si dà tutto, come un mondo, alla propria donna! - Egoismo, in fondo, sarebbe forse il mio, a voler forzare questo mondo chiuso d'amore, a volermici per forza introdurre, quando so che la mia figliuola è felice; così adorata.... Questo a una madre, signore mie, deve bastare, non è vero? - Del resto, se io la vedo la mia figliuola e le parlo...
con graziosa mossa confidenziale:
Il panierino che vado a tirare là nel cortile, porta su e giù, sempre, due paroline di lettera, con le notizie della giornata.... - Mi basta questo. - E ormai, già mi sono abituata.... Rassegnata, là.... se vogliono.... Non ne soffro più.
AMALIA Eh.... dopo tutto.... se son contente loro....
SIGNORA FROLA (alzandosi) Oh, sì! gliel'ho detto.... Perché è tanto buono - credano! Come non potrebbe essere di più! - Abbiamo ognuno le nostre debolezze, è vero? e bisogna che ce le compatiamo a vicenda.
Saluta la signora Amalia.
Signora....
Saluta le signore Sirelli e Cini, poi Dina; poi rivolgendosi al Consigliere Agazzi:
Mi avrà scusato...
AGAZZI Oh, signora, che dice! Le siamo gratissimi della visita....
SIGNORA FROLA (stringe la mano a Sirelli e a Laudisi, poi volgendosi alla signora Amalia) No prego... stia, stia, signora...non s'incomodi...
AMALIA Ma no, è mio dovere, signora.
La Signora Frola esce, accompagnata dalla signora
Amalia, che rientra poco dopo.
SIRELLI Ma che! ma che! Vi siete contentati della spiegazione?
AGAZZI Ma che spiegazione? dove? Qua ci deve esser sotto chi sa che mistero!
SIGNORA SIRELLI E chi sa cosa deve soffrire quel povero cuore di madre!
DINA Ma anche la figliuola, Dio mio!
SIGNORA CINI Le lagrime le tremavano nella voce !
AMALIA Già! quando ha detto che altro che cento scalini salirebbe, pur di stringersi al cuore la figliuola!
LAUDISI Io per me ho notato soprattutto un impegno, uno studio di guardare da ogni sospetto il genero!
SIGNORA SIRELLI Ma che! Dio mio, ma se non sapeva neanche come scusarlo!
SIRELLI Ma che scusare! la violenza? la barbarie?
Scena quinta
CAMERIERE, DETTI poi il SIGNOR PONZA
CAMERIERE (presentandosi sulla soglia) Signor Commendatore, c'è il signor Ponza che chiede d'essere ricevuto.
SIGNORA SIRELLI Oh! Lui!
Sorpresa generale e movimento di curiosità ansiosa, anzi quasi di sbigottimento.
AGAZZI Ha chiesto di me?
CAMERIERE D'esser ricevuto - ha detto soltanto così.
SIGNORA SIRELLI Per carità, lo riceva qua, Commendatore! - Ho quasi paura; ma una grande curiosità di vederlo davvicino, questo mostro!
AMALIA Ma che vorrà?
AGAZZI Sentiremo.
Al cameriere
Fallo passare.
Il cameriere s'inchina, e via. Entra poco dopo il signor Ponza. Tozzo, bruno, dall'aspetto quasi truce, tutto vestito di nero, capelli neri, fitti, fronte bassa, grossi mustacchi neri da questurino; stringe continuamente le pugna e parla con sforzo, anzi con violenza a stento contenuta. Di tratto in tratto si asciuga il sudore con un fazzoletto listato di nero. Gli occhi, parlando, gli restano costantemente duri, fissi, tetri.
AGAZZI Venga, venga avanti, signor Ponza!
Presentandolo
Il segretario signor Ponza: la mia signora - la signora Sirelli - la signora Cini - la mia figliuola - il signor Sirelli - Laudisi, mio cognato. - S'accomodi.
PONZA Grazie. Un momento solo, e tolgo l'incomodo.
AGAZZI Vuol parlare da solo con me?
PONZA Posso... posso anche davanti a tutti.... - Anzi... - È...è una dichiarazione doverosa, da parte mia....
AGAZZI Oh, ma se è per la visita della sua signora suocera, può farne a meno, sa? Perché....
PONZA Non è per questo, signor Commendatore. Tengo anzi a dichiarare che la Signora Frola, mia suocera, sarebbe venuta senza dubbio prima che la sua signora e la signorina avessero la bontà di degnarla d'una loro visita, se io non avessi fatto di tutto per impedirglielo, non potendo assolutamente tollerare che ella faccia visite o ne riceva.
AGAZZI (con fiero risentimento) Ma perché, scusi?
PONZA (alterandosi sempre più, non ostante gli sforzi per contenersi) Mia suocera avrà parlato a lor signori della sua figliuola, è vero? Avrà detto loro che io le proibisco di vederla, di salire in casa mia?
AMALIA Ma no, creda! La signora è stata piena di riguardo e di bontà per lei!
DINA Non ha detto di lei altro che bene!
AGAZZI E che s'astiene lei, di salire in casa dalla figliuola, per un riguardo a un suo sentimento, che noi francamente le diciamo di non comprendere....
SIGNORA SIRELLI Anzi, se dovessimo dire proprio ciò che ne pensiamo...
AGAZZI Ma sì, ci è parsa una crudeltà, ecco! una vera crudeltà!
PONZA Sono qua appunto per chiarir questo, signor Commendatore. La condizione di questa donna è pietosissima. Ma non meno pietosa è la mia, anche per il fatto che mi obbliga a scusarmi.... a far qui davanti a loro una dichiarazione, che soltanto...soltanto una violenza come questa poteva costringermi a fare.
Si ferma un momento a guardare tutti, poi dice lento e staccato:
La signora Frola è pazza.
TUTTI Pazza?
PONZA Da quattro anni.
SIGNORA SIRELLI Oh Dio, ma non pare affatto!
AGAZZI Come, pazza?
PONZA Non pare, ma è pazza. E la sua pazzia consiste appunto nel credere che io non voglia farle vedere la figliuola.
Con orgasmo d'atroce e quasi feroce commozione
Quale figliuola, in nome di Dio, se è morta da quattro anni la sua figliuola?
TUTTI (trasecolati) Morta? - Oh!... - Come? - Morta?
PONZA Da quattro anni. È impazzita proprio per questo.
SIRELLI Ma dunque, quella che lei ha con sé....
PONZA L'ho sposata da due anni. È la mia seconda moglie.
AMALIA E la signora crede che sia ancora la sua figliuola?
PONZA È stata, se così può dirsi, la sua fortuna. Quando, dalla finestra della stanza dove la tenevano custodita, mi vide passare per via, la prima volta, con questa mia seconda moglie, si mise improvvisamente a ridere, a piangere, a tremar tutta di felicità: volle rivedere la sua figliuola, viva, in questa mia seconda moglie, e scampò dallo stato di tetra disperazione in cui era prima caduta in quest'altra forma di pazzia, lucida, che consiste appunto nel credere che non è vero che la sua figliuola è morta, ma che sono io che voglio tenermela tutta per me e non voglio più fargliela vedere. Si rianimò tutta; si calmò d'un tratto; è quasi come guarita.... - tanto che - lor signori l'hanno veduta, l'hanno sentita parlare - non sembra affatto.
AMALIA Affatto! Affatto!
SIGNORA SIRELLI Dice che è contenta così....
PONZA Lo dice a tutti. E è per me, veramente, piena di affetto e gratitudine.... Perché credano che io faccio di tutto per assecondare, anche a costo di gravi sacrifizii, questa pietosa follìa..... Mi tocca tener due case; obbligo mia moglie, che per fortuna si presta caritatevolmente, a secondare anche lei la follia..... S'affaccia alla finestra, le parla, le scrive.... - Ma, carità, ecco, dovere.... fino a un certo punto, signori! Non posso costringere mia moglie a convivere con lei.... Intanto è come in carcere, quella disgraziata, chiusa a chiave, per paura che ella le entri in casa. È tranquilla, sì, e così mite, d'indole.... - ma, capiranno.... farebbero raccapriccio a mia moglie le carezze.... sarebbero anche uno strazio....
AMALIA Ah, certo.... povera signora, immaginiamoci!
SIGNORA SIRELLI È dunque lei, la signora, che vuol essere chiusa a chiave....?
PONZA Signor Commendatore, intenderà che io non potevo permettere, se non forzato, questa visita.
AGAZZI Ah, intendo ora perfettamente, e mi spiego tutto!
PONZA Chi ha una sventura come questa, deve starsene appartato. Costretto a far venire qua mia suocera, era mio obbligo fare innanzi a loro questa dichiarazione, non potendo, da pubblico funzionario, per rispetto al posto che occupo, permettere che si creda di me, in paese, una cosa così disumana: che io, cioè, per gelosia o per altro, impedisca a una povera madre di veder la propria figliuola.
Si alza.
Chiedo scusa alle signore d'averle involontariamente turbate....
S'inchina.
Signor Commendatore!
S'inchina. Davanti a Laudisi e Sirelli chinando il capo:
Signori....
S'inchina e via per l'uscio comune.
AMALIA (sbalordita) Uh.... è pazza, dunque !
SIGNORA SIRELLI Povera signora! Pazza....
DINA Ecco la ragione, dunque.... Non poteva spiegarsi altrimenti!
SIGNORA CINI Ma chi l'avrebbe mai pensato!
AGAZZI Eppure... eh! dal modo come parlava....
LAUDISI Tu avevi già capito?
AGAZZI No... ma, certo che... non sapeva lei stessa come dire....
SIGNORA SIRELLI Sfido, poverina.... non ragiona!
SIRELLI Però, scusate.... è strano, per una pazza.... - (non ragionava, certo!) - Ma questo cercar di farsi una ragione per cui il genero le impedisce di veder la figliuola.... scusarlo.... adattarsi a queste scuse trovate da lei stessa....
AGAZZI Già, ma è appunto questa la prova che è pazza! In questo scusare il genero.... che poi non lo scusava affatto....
AMALIA Sì! diceva e non diceva....
AGAZZI Precisamente! Se non fosse pazza, scusa, potrebbe accettar quelle scuse, queste condizioni di non veder la figliuola se non da una finestra?
SIRELLI E da pazza le accetta? Vi si rassegna? Eh....mi sembra strano....
A Laudisi.
Tu che ne dici?
LAUDISI Io? Niente!
Scena sesta
CAMERIERE, DETTI, poi la SIGNORA FROLA
CAMERIERE (picchiando all'uscio e presentandosi sulla soglia, turbato) Permesso? C'è di nuovo la Signora Frola.
AMALIA (con sgomento) Oh Dio, e adesso.... se non possiamo più levarcela d'addosso?....
SIGNORA SIRELLI Eh, capisco.... a saperla pazza!
SIGNORA CINI Dio, Dio.... Chi sa che verrà a dire ora?
SIRELLI Io sarei curioso di sentirla ancora....
DINA Ma sì, mamma.... Non c'è da aver paura.... è così tranquilla....
AGAZZI Bisognerà riceverla, certo. Sentiamo che cosa vuole. Nel caso, si provvederà....
Al cameriere.
Fa' passare
Il cameriere si ritira.
AMALIA Ma ajutatemi per carità.... Io non so più come parlarle adesso....
Entra la Signora Frola La signora Amalia si alza e le viene incontro; gli altri la guardano sgomenti.
SIGNORA FROLA Permesso?
AMALIA Venga, venga avanti, signora.... Sono qua ancora le mie stesse amiche....
SIGNORA FROLA (con mestissima affabilità, sorridendo) Che mi guardano... e anche lei, mia buona signora, come una povera pazza, è vero?
AMALIA No, signora - che dice?
SIGNORA FROLA Abbiano pazienza un momento (con profondo rammarico) Ah, meglio lo sgarbo, signora, di lasciarla dietro la porta, come feci la prima volta! Non avrei mai supposto che lei dovesse ritornare e costringermi a questa visita, di cui purtroppo avevo previsto le conseguenze!
AMALIA Ma no - perché?
DINA Quali conseguenze, signora?
SIGNORA FROLA Non è uscito di qua or ora mio genero?
AGAZZI Ah, sì.... - Ma è venuto... è venuto, signora, per parlare a me di.... certe cose d'ufficio....
SIGNORA FROLA (ferita, costernata) Eh.... codesta pietosa bugia che ella mi dice per tranquillarmi....
AGAZZI No no, signora, stia sicura.... le dico la verità....
SIGNORA FROLA (ferita, costernata) Era calmo, almeno? Ha parlato calmo ?
AGAZZI Ma sì, calmo, calmissimo - è vero?
Tutti annuiscono, confermano.
SIGNORA FROLA Oh Dio, signori, loro credono di rassicurare me, mentre vorrei io, al contrario, rassicurar loro sul conto di lui!
SIGNORA SIRELLI E su che cosa, signora? Ma no, creda....
AGAZZI Se ha parlato con me di cose d'ufficio....
SIGNORA FROLA Ma io vedo come mi guardano.... Abbiano pazienza! Non si tratta di me! - Dal modo come mi guardano, m'accorgo ch'egli è venuto qua a dar prova di ciò che io per tutto l'oro del mondo non avrei mai rivelato! Mi sono tutti testimonii che poc'anzi io qua, alle loro domande che - credano - sono state per me molto crudeli, non ho saputo come rispondere.... ho dato loro di questo nostro modo di vivere una spiegazione che non può soddisfare nessuno, lo so! Ma potevo dirne loro la vera ragione? O potevo dir loro - come va dicendo lui - che la mia figliuola è morta da quattr'anni e che io sono una povera pazza che la crede ancora viva e che lui non me la vuol far vedere?
AGAZZI (stordito dal profondo accento di sincerità con cui la signora Frola ha parlato) Ah... ma come? La sua figliuola?
SIGNORA FROLA (subito, con ansia costernata) Vedono che è vero? Perché vogliono negarlo? Ha detto loro così, è vero?
SIRELLI (esitando, ma studiandola) Sì.... difatti.... ha detto....
SIGNORA FROLA Ma lo so! E so quale turbamento gli cagiona il vedersi costretto a dir questo di me! - È una disgrazia, signor Consigliere, che con tanti stenti, attraverso tanti palpiti e tanti dolori, s'è potuta superare - ma così, a patto di vivere come viviamo.... Purtroppo, capisco, deve dar nell'occhio alla gente, provocare scandalo, sospetti.... Ma d'altra parte, se lui è un ottimo impiegato, zelante, scrupoloso.... Lei lo avrà già sperimentato, certo....
AGAZZI No.... per dir la verità, ancora....
SIGNORA FROLA Per carità non creda alle apparenze! - È ottimo - lo hanno dichiarato tutti i suoi superiori! E perché si deve allora tormentarlo con questa indagine della sua vita familiare, della sua disgrazia - ripeto - già superata e che - a rivelarla - potrebbe comprometterlo nella carriera?
AGAZZI Ma no, signora, non s'affigga così.... Nessuno vuol tormentarlo.... Che compromissione?
SIGNORA FROLA Dio mio, come vuole che non m'affligga nel vederlo costretto a dare a tutti una spiegazione.... assurda, via, inverosimile.... Possono loro credere sul serio che la mia figliuola è morta? che io sia pazza? che questa che ha con sé è una seconda moglie? - Ma è un bisogno, credano.... è un bisogno per lui! - Gli s'è potuto ridar la calma, la fiducia, solo a questo patto. Si eccita solo, si sconvolge tutto, quando è costretto a parlarne, perché sente lui stesso la violenza che fa, a dir certe cose - lo avranno veduto....
AGAZZI Sì, difatti... difatti era eccitato....
SIGNORA SIRELLI O Dio, ma come?... ma allora - è lui?
SIRELLI Ma sì, che dev'esser lui!
Trionfante:
Signori, io ve l'ho detto!
AGAZZI Ma via! Possibile?
Agitazione in tutti gli altri.
SIGNORA FROLA (subito, giungendo le mani) No, per carità, signori! Che credono? È solo questo tasto che non gli dev'esser toccato! Ma scusino, lascerei io forse la mia figliuola così sola con lui, chiusa?.... Ma poi la prova è lì, all'ufficio, dove adempie a tutti i suoi doveri come meglio non si potrebbe!
AGAZZI Ah, ma bisogna che lei ci spieghi, signora! Possibile che suo genero sia venuto qua a inventarci tutta una storia?
SIGNORA FROLA Sissignore, sì, ecco, spiegherò loro tutto! Ma bisogna compatirlo, signor Consigliere!
AGAZZI Ma come? Non è vero niente che la sua figliuola è morta?
SIGNORA FROLA Oh no! Dio liberi!
AGAZZI Ma allora il pazzo è lui!
SIGNORA FROLA No, no... guardi...
SIRELLI Ma sì, perdio, dev'esser lui!
SIGNORA FROLA No, guardino.... guardino.... Non è neanche lui!... Mi lascino dire.... Lo hanno veduto - è così forte di complessione.... violento... Sposando, fu preso da una vera frenesia d'amore.... Rischiò di distruggere, quasi, la mia figliuola, ch'era delicatina.... Per consiglio dei medici e di tutti i parenti - anche dei suoi (che ora poverini non ci sono più!) - gli si dovette sottrarre la moglie di nascosto, per chiuderla in una casa di salute. E allora lui, già un po' alterato, naturalmente, a causa di quel suo..... soverchio amore - non trovandosela più in casa.... - ah, signore mie.... cadde in una disperazione furiosa.... credette davvero che la moglie fosse morta, non volle sentir più niente, si volle vestir di nero; fece tante pazzie; e non ci fu verso di smuoverlo più da quest'idea. Tanto che - quando, dopo appena un anno, la mia figliuola, già rimessa, rifiorita, gli fu ripresentata - disse di no, che non era più lei, no, no.... la guardava.... ma no, no.... non era, non era più lei.... Signore mie, uno strazio.... le si accostava.... pareva che la riconoscesse.... e poi di nuovo, no, no.... E per fargliela riprendere, con l'ajuto degli amici, si dovette simulare un secondo matrimonio....
SIGNORA SIRELLI Ah, dice dunque per questo che...?
SIGNORA FROLA Sì; ma non ci crede più, certo, da un pezzo, neanche lui! Ha bisogno di darlo a intendere agli altri; non può farne a meno! Per star sicuro, capiscono? Perché forse, di tanto in tanto, gli balena ancora la paura che la mogliettina gli possa essere di nuovo sottratta.
A bassa voce, sorridendo confidenzialmente.
Se la tiene chiusa a chiave, perciò - tutta per sé. Ma l'adora!... Sono sicura, e la mia figliuola è contenta.
Si alza.
Me ne scappo, perché non vorrei che tornasse subito da me, se è così eccitato....
Sospira dolcemente, scotendo le mani giunte.
Ci vuol pazienza.... Quella poverina deve fingere di non esser lei, ma un'altra.... e io.... eh! io - d'esser pazza, signore mie! Ma come si fa? Purché stia tranquillo lui.... Non s'incomodino, prego, so la via.... Riverisco, signori, riverisco....
Salutando e inchinandosi si ritira in fretta, per l'uscio comune. Restano tutti, sbalorditi, come basiti. Silenzio.
LAUDISI (facendosi in mezzo) Vi guardate tutti negli occhi? Eh! La verità?
Scoppia a ridere forte.
Ah! ah! ah! ah!
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