CCXCV Soleano i miei penser' soavemente

Soleano i miei penser' soavemente
di lor obgetto ragionare inseme:
- Pietà s'appressa, e del tardar si pente;
forse or parla di noi, o spera, o teme. -
Poi che l'ultimo giorno et l'ore extreme
spogliar di lei questa vita presente,
nostro stato dal ciel vede, ode et sente:
altra di lei non è rimaso speme.
O miracol gentile, o felice alma,
o beltà senza exempio altera et rara,
che tosto è ritornata ond'ella uscío!
Ivi à del suo ben far corona et palma
quella ch'al mondo sí famosa et chiara
fe' la sua gran vertute, e 'l furor mio.