LXXXVI Io avrò sempre in odio la fenestra

Io avrò sempre in odio la fenestra
onde Amor m'aventò già mille strali,
perch'alquanti di lor non tur mortali:
ch'è bel morir, mentre la vita è dextra.
Ma 'l sovrastar ne la pregion terrestra
cagion m'è, lasso, d'infiniti mali;
et piú mi duol che fien meco immortali
poi che l'alma dal cor non si scapestra.
Misera, che devrebbe esser accorta
per lunga experientia omai che 'l tempo
non è chi 'ndietro volga, o chi l'affreni.
Più volte l'ò con ta' parole scorta:
Vattene, trista, ché non va per tempo
chi dopo lassa i suoi dí piú sereni.