Nell'ambito dei crimini, saccheggi e persecuzioni che ebbero luogo
durante la storia coloniale dell'Africa, l'Eritrea, ex Colonia italiana, è
un'eccezzione. L'avventura coloniale italiana dell'Eritrea, iniziata con
l'acquisto del porto marittimo di Assab, sul Mar Rosso, e terminata con la
sconfitta dell'Italia nella 2a guerra mondiale, in Eritrea ha risvolti
molto dissimili da una campagna di colonizzazione. E all'Italia ne è stato
dato credito dalla comunità mondiale in quanto l'Eritrea, più che una
terra invasa da colonizzatori fu una terra - si occupata e sotto l'egida
dell'Italia - di operosi coloni che si costruivano una nuova esistenza nel
nuovo possedimento dell' " Impero " fianco a fianco con gli
abitanti indigeni. Quanto creato in Eritrea per supplire alle esigenze
nazionali ed alle proprie necessità - e non certo per soddisfare le
esigenze indigene - venne comunque a favore delle comunità locali che
indubbiamente ne trassero beneficio ed alle quali la storia ha passato
un'imponente eredità materiale e culturale. Ne l’opera positiva di coloro che poterono rimanere in Eritrea dopo la sconfitta italiana nella 2a guerra mondiale ebbe termine e si prolungò, con mutui benefici sia per la comunità italiana rimasta in Eritrea che per le popolazioni locali fino alla caduta della Dinastia Imperiale Etiopica ad opera del regime marxista di Mongustù Hailemariam. Nella sezione fotografica che segue notiamo si quanto l’Italia abbia apportato all’Eritrea ma anche quanto questa piccola nazione africana, ottenuta l’indipendenza dall’Etiopia dopo una guerra di trent’anni, con gran sacrificio, mancanza di mezzi adeguati e un’economia di sussistenza creatasi in seguito al conflitto del 1998 con l’Etiopia sia comunque sulla strada di riportare, lentamente e faticosamente, la nazione all’antico splendore. |
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